Invidiate e imitate da tutti ma mai così buone come quelle che si mangiano in Puglia.
Con le cime di rapa, con il sugo o con i pomodori a pezzi, le orecchiette si prestano a tantissime ricette.
L’unico limite per cucinarle è la fantasia.
Ma se tutti conoscono questa pasta, quanti conoscono la loro storia? Pochi forse.
Per questo motivo ve la vogliamo raccontare oggi.
Le Orecchiette in Puglia: qual è l’origine?
Le teorie sull’origine di questo formato di pasta sono diverse.
Qualcuno sostiene che il simbolo culinario della Puglia arrivi dalla Francia, dalla regione della Provenza per la precisione.
Qui, nel Medioevo, veniva preparata una pasta di grano duro con una forma di disco incavato al centro.
La particolare forma serviva a fare essiccare la pasta che diventava il piatto perfetto per accompagnare i soldati, i pellegrini e i marinai nei loro lunghi viaggi.
Secondo questa teoria a portare questa ricetta in Puglia, e nella vicina Basilicata, furono gli Angioini che proprio nel Medioevo dominavano i territori in questioni.
Altri, invece, sostengono che le orecchiette siano un piatto autoctono pugliese, nato, con precisione, a Sannicandro, piccolo paese in provincia di Bari.
Qui, durante la dominazione normanno sveva, tra il XII e il XIII secolo era attiva e integrata una comunità ebraica che provò ad unire la propria tradizione culinaria con quella del popolo dominatore.
Dalle orecchie Haman, dolce della tradizione ebraica, con una forma tonda e concava, deriverebbero le orecchiette che ancora oggi gustiamo e prepariamo.
Lo stato attuale
Qualunque sia l’origine di questo piatto, di sicuro c’è che ogni provincia pugliese ha la sua ricetta per la preparazione e per il loro condimento.
In provincia di Bari, dove vengono chiamate “strasc’nat” (strascinati), perché si usa strascinare col dito la pasta per ottenere la forma rotonda e concava, le orecchiette vengono preparate con le cime di rape, con i broccoli o con i cavolfiori.
Nel Salento le orecchiette vengono cucinate con il pomodoro o con le polpette o con la ricotta forte.
A Cisternino, invece, vengono preparate le “orecchie del prete”, orecchiette dalle dimensioni più grandi che vengono condite con il ragù.
E voi? Qual è la vostra ricetta preferita con questa pasta? Raccontatecelo nei commenti.
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Orecchiette Pugliesi: da dove arrivano?
Le orecchiette sono conosciute in tutto il mondo.
Invidiate e imitate da tutti ma mai così buone come quelle che si mangiano in Puglia.
Con le cime di rapa, con il sugo o con i pomodori a pezzi, le orecchiette si prestano a tantissime ricette.
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Qualcuno sostiene che il simbolo culinario della Puglia arrivi dalla Francia, dalla regione della Provenza per la precisione.
Qui, nel Medioevo, veniva preparata una pasta di grano duro con una forma di disco incavato al centro.
La particolare forma serviva a fare essiccare la pasta che diventava il piatto perfetto per accompagnare i soldati, i pellegrini e i marinai nei loro lunghi viaggi.
Secondo questa teoria a portare questa ricetta in Puglia, e nella vicina Basilicata, furono gli Angioini che proprio nel Medioevo dominavano i territori in questioni.
Altri, invece, sostengono che le orecchiette siano un piatto autoctono pugliese, nato, con precisione, a Sannicandro, piccolo paese in provincia di Bari.
Qui, durante la dominazione normanno sveva, tra il XII e il XIII secolo era attiva e integrata una comunità ebraica che provò ad unire la propria tradizione culinaria con quella del popolo dominatore.
Dalle orecchie Haman, dolce della tradizione ebraica, con una forma tonda e concava, deriverebbero le orecchiette che ancora oggi gustiamo e prepariamo.
Lo stato attuale
Qualunque sia l’origine di questo piatto, di sicuro c’è che ogni provincia pugliese ha la sua ricetta per la preparazione e per il loro condimento.
In provincia di Bari, dove vengono chiamate “strasc’nat” (strascinati), perché si usa strascinare col dito la pasta per ottenere la forma rotonda e concava, le orecchiette vengono preparate con le cime di rape, con i broccoli o con i cavolfiori.
Nel Salento le orecchiette vengono cucinate con il pomodoro o con le polpette o con la ricotta forte.
A Cisternino, invece, vengono preparate le “orecchie del prete”, orecchiette dalle dimensioni più grandi che vengono condite con il ragù.
E voi? Qual è la vostra ricetta preferita con questa pasta? Raccontatecelo nei commenti.
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