È un vino corposo. Quante volte durante le degustazioni lo abbiamo sentito dire e quante volto lo abbiamo pensato o detto assaggiando un vino.
Il corpo del vino è, infatti, una delle principali valutazioni che vengono fatte durante una degustazione o un corso di assaggio.
Cerchiamo di capire cosa si intende e di cosa si parla.
Vino corposo: il corpo del vino
La parola corpo nel linguaggio enologico si riferisce all’insieme di elementi e sostanze che compongono il vino.
Il vino è composto da acqua, alcol etilico e alcune sostanza non volatili come gli zuccheri, gli acidi fissi, i sali minerali e i polifenoli, per citarne alcuni, che contribuiscono a fornire al vino quelle proprietà e quelle caratteristiche che lo rendono riconoscibile e apprezzato.
Sono queste sostanze non volatili che compongono e determinano la struttura e il corpo del vino e vengono indicati come residuo fisso e misurati in g/l.
Alla struttura del vino contribuisce anche un elemento volatile, l’alcol etilico, importante perché alla base delle sensazioni di calore che servono ad esaltare e accentuare la morbidezza del vino e la percezioni delle sostanze non volatili.
Come riconoscere un vino corposo?
Quando il residuo fisso e la percentuale alcolica sono elevate il vino è più corposo e strutturato.
Possiamo rendercene conto già con un primo esame visivo.
Se roteando il vino nel calice ci sarà maggiore resistenza a questo moto rotatorio maggiore vuol dire che siamo difronte ad un vino con una buona struttura.
Quando le lacrime scendono lentamente abbiamo nel calice un vino strutturato, questo perchè le sostanze non volatili oppongono più resistenza alla gravità che le spinge verso il basso.
Anche l’esame gustativo rivela la corposità del vino.
Se infatti il vino che stiamo degustando si rivela al palato pastoso e morbido, sarà un vino strutturato, ricco di sostanze non voltatile.
Vino corposo: come si classifica?
In base al residuo fisso e al grado alcolico un vino può essere classificato come:
magro, quando è privo di struttura e corpo;
leggero, con un residuo fisso inferiore a 15 g/l e un grado alcolico inferiore a 12°C:
di medio corpo con residuo fisso compreso tra i 16 g/l e i 29 g/l e una gradazione che oscilla tra i 12° e i 13°C;
di corpo pieno, con un’ottima struttura, un residuo fisso tra i 30 3 i 44 g/l e una gradazione alcolica tra i 13°C e i 14°C;
robusto, di vini con un residuo fisso tra i 45 e i 50 g/l e una gradazione alcolica superiore ai 14°C;
pesante, è un vino con un residuo fisso altissimo e una gradazione alcolica eccessiva.
Sia i vini magri che quelli pesanti sono giudicati negativamente in quanto non hanno quell’equilibrio tra elementi che caratterizzano il vino?
Vuoi saperne di più? Scrivici la tua domanda nei commenti.
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Vino corposo: di cosa parliamo?
Vino corposo: cosa vuol dire?
È un vino corposo. Quante volte durante le degustazioni lo abbiamo sentito dire e quante volto lo abbiamo pensato o detto assaggiando un vino.
Il corpo del vino è, infatti, una delle principali valutazioni che vengono fatte durante una degustazione o un corso di assaggio.
Cerchiamo di capire cosa si intende e di cosa si parla.
Vino corposo: il corpo del vino
La parola corpo nel linguaggio enologico si riferisce all’insieme di elementi e sostanze che compongono il vino.
Il vino è composto da acqua, alcol etilico e alcune sostanza non volatili come gli zuccheri, gli acidi fissi, i sali minerali e i polifenoli, per citarne alcuni, che contribuiscono a fornire al vino quelle proprietà e quelle caratteristiche che lo rendono riconoscibile e apprezzato.
Sono queste sostanze non volatili che compongono e determinano la struttura e il corpo del vino e vengono indicati come residuo fisso e misurati in g/l.
Alla struttura del vino contribuisce anche un elemento volatile, l’alcol etilico, importante perché alla base delle sensazioni di calore che servono ad esaltare e accentuare la morbidezza del vino e la percezioni delle sostanze non volatili.
Come riconoscere un vino corposo?
Quando il residuo fisso e la percentuale alcolica sono elevate il vino è più corposo e strutturato.
Possiamo rendercene conto già con un primo esame visivo.
Se roteando il vino nel calice ci sarà maggiore resistenza a questo moto rotatorio maggiore vuol dire che siamo difronte ad un vino con una buona struttura.
Un altro segnale di corposità sono gli archetti e le lacrime, di cui abbiamo parlato in un precedente post del nostro blog.
Quando le lacrime scendono lentamente abbiamo nel calice un vino strutturato, questo perchè le sostanze non volatili oppongono più resistenza alla gravità che le spinge verso il basso.
Anche l’esame gustativo rivela la corposità del vino.
Se infatti il vino che stiamo degustando si rivela al palato pastoso e morbido, sarà un vino strutturato, ricco di sostanze non voltatile.
Vino corposo: come si classifica?
In base al residuo fisso e al grado alcolico un vino può essere classificato come:
Sia i vini magri che quelli pesanti sono giudicati negativamente in quanto non hanno quell’equilibrio tra elementi che caratterizzano il vino?
Vuoi saperne di più? Scrivici la tua domanda nei commenti.
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